Una zuppa fumante, ed è subito comfort food.
Cos’è il Comfort Food
Con l'espressione comfort food ci riferiamo a quei cibi a cui ricorriamo quando ci sentiamo nostalgici o quando necessitiamo di una "coccola". Ma perché desideriamo quel determinato alimento, piuttosto che un altro?
La memoria del sapore
La nostra mente lo desidera perché lo associa a ricordi piacevoli. Sono sensazioni "primitive" alle quali l’uomo reagisce d'istinto. Il più classico esempio di questa reazione ce lo descrive lo scrittore Marcel Proust, quando nel romanzo "Alla ricerca del tempo perduto" descrive l’effetto della memoria alla vista delle madeleine imbevute in una tazza di tè. Ancora oggi si parla di madeleine de Proust (a volte detta anche sindrome di Proust) per indicare un oggetto, un odore, un gesto, un colore o un sapore capaci di evocare i ricordi del passato.
Si tratta quindi di alimenti che scegliamo per consolarci e sentirci appagati. Inoltre, a livello nutrizionale, esistono dei cibi che in modo naturale fanno bene all’umore perché favoriscono il rilascio di endorfine, dopamina e serotonina. I più conosciuti sono le mandorle ed il cioccolato fondente. Nel caso del comfort food, il valore è doppio grazie alla sua capacità di influire sull’umore attraverso il lato emotivo, rievocando esperienze positive del passato, come il cioccolatino della nonna dopo una brutta caduta dallo scivolo.
Quale Comfort Food scegliere?
Chiunque almeno una volta nella vita si è concesso un quadratino di cioccolato o un paio di biscotti alla fine di una giornata stressante. Un cioccolatino alla fine di una giornata pesante può migliorare l'umore nell’immediato, ma se la ricerca di questo tipo di comfort food diventa sempre la via di fuga, il rischio è esattamente l'opposto. Quando un cibo ricco di zuccheri semplici viene consumato senza essere adeguatamente bilanciato a proteine, fibre e grassi polinsaturi stimola un incremento quasi immediato della glicemia, ovvero della concentrazione di zuccheri nel sangue e ciò corrisponde spesso ad un senso di maggiore energia e benessere immediate.
La sensazione però è molto breve, rischiando di trovarsi come "svuotati" di energia pochi minuti dopo. Ciò è dovuto al fatto che più velocemente sale la glicemia a seguito del pasto e più veloce è la risposta del pancreas che secerne insulina con lo scopo di ridurre i livelli di glicemia nel più breve tempo possibile. Lavorando freneticamente, il pancreas rischia di produrre così tanta insulina che i livelli glicemici scendono al di sotto dei livelli di partenza, con il risultato di avere la necessità di consumare altro comfort food.
Le giuste scelte alimentari possono aiutare, proprio nei momenti difficili, a interrompere questo circolo vizioso:
- Non esagerate con le porzioni di questa tipologia di comfort food, cercate sempre un compromesso fra il desiderio e la salute;
- Inserite un momento di attività fisica casalinga o anche una semplice camminata proprio nel momento in cui avviene la ricerca del cibo consolatore. L'esercizio fisico è uno dei modi più potenti per migliorare l'attività dei neurotrasmettitori della “felicità” (serotonina, dopamina, noradrenalina)
- Quando fuori le giornate si accorciano e raffreddano, cercate un comfort food che scaldi corpo e mente, come un piatto caldo di una zuppa di amaranto, riso e quinoa o una tazza di caffè di cicoria biologico, il "caffè dell’Autunno", perfetto prima di dormire per aiutare la digestione.
Buon comfort food a tutti noi!
Dott.ssa Benedetta Belli – Nutrizionista Probios